L’anello del Gargano: in bicicletta attorno al promontorio
Il Gargano centinaia di milioni di anni fa era un’isola ricoperta da foreste, quando si congiunse con la terraferma rimase solo la Foresta Umbra che oggi conta una superficie di circa 10.500 ettari con faggi, querce e lecci tra cui il leccio di Vico del Gargano, ed è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
L’Anello del Gargano è un ampio giro in bicicletta attorno al promontorio con vista sui faraglioni della Baia delle Zagare, sul monolite di Pizzomunno e sulle Isole Tremiti. E’ un percorso difficile lungo 233 chilometri e con 3.870 metri di dislivello. Partenza e arrivo sono collocati a Manfredonia, da qui si pedala verso Mattinata – Vieste – Peschici – Cagnano Varano – San Nicandro Garganico – S. Marco in Lamis – San Giovanni Rotondo.
A Manfredonia merita una visita la Cattedrale e la fortezza sveva-angioina oggi sede del Museo Archeologico Nazionale, e nei suoi dintorni il Parco Archeologico di Siponto, dove troverete la spettacolare istallazione in rete metallica dell’artista Edoardo Tresoldi che ricostruisce l’antica Basilica Paleocristina.
Nel cicloviaggio si pedalano anche una ventina di chilometri lungo le sponde del lago di Varano, il più vasto dell’Italia meridionale, a Rodi Garganico.
Una volta lasciata la costa l’itinerario diventa più impegnativo, si può anche dare un filo conduttore alle pedalate, tra chiese e devozione religiosa. Merita un passaggio uno dei conventi più antichi della Puglia, quello di San Matteo, che custodisce il Museo Paleontologico dei Dinosauri. A San Giovanni Rotondo si può visitare la chiesa dedicata a San Pio da Pietralcina, che qui visse e operò: le spoglie del Santo, meta di pellegrinaggi, sono racchiuse nel nuovo complesso progettato da Renzo Piano. Cagnano Varano è un piccolo borgo nelle cui campagne sorge l’antico Santuario rupestre con la Grotta di San Michele che custodisce la Pila di Santa Lucia, la tradizione tramanda che intingendo le mani nell’acqua benedetta e passandole sulle palpebre, si guarisce dalle malattie degli occhi. A Monte Sant’Angelo, crocevia dei pellegrini sulla via di Gerusalemme trovate invece il santuario di San Michele Arcangelo, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
La variante
A Vieste si può decidere di affrontare una variante di 58 chilometri per 1.490 metri di dislivello, anche in questo caso il percorso è impegnativo: dal livello del mare, sulla SP52B, si va a pedalare in quota per arrivare alla Foresta Umbra. Il centro storico medievale di Vieste è tutto da scoprire, ed è dominato dal Castello Svevo voluto da Federico II, costruito su ruderi angioini.
Da sapere
Se il viaggio è troppo impegnativo o avete poco tempo per realizzare il giro, sappiate che tra Cagnano Varano e Sannicandro Garganico si ha la possibilità di usufruire dei collegamenti ferroviari e in alcuni tratti del servizio di trasporto bici.
Un’ultima nota riguarda l’enogastronomia locale che vi conquisterà, dagli scaldatelli, dei taralli di farina di grano tenero con olio extra vergine di oliva, vino e semi di finocchio, all’acquasala fredda fatta con carosello, cipolla, sale, acqua, olio, a cui va aggiunta una sbriciolata di origanum vulgare del Gargano e pane di Monte.
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