La Magna Grecia e la Puglia storica in bici
L’itinerario che parte da Ginosa arriva al Parco delle Terre delle Gravine, è un percorso in bici nel cuore della Puglia della storia, delle tradizioni e della cultura. Si pedala in luoghi come Mottola, con i suoi 5.800 ettari di boschi e a Schiavonia che conserva una chiesa in stile romanico pugliese dal campanile trecentesco. Il paesaggio rurale si mescola a quello dei palazzi padronali, torri, trulli, frantoi ipogei e chiese.
Inforcando la bici a Ginosa con un bike tour di 90 chilometri ed un dislivello di 1.070 metri, si tocca Laterza – Castellaneta – Mottola – Grispiano e ultima tappa Grottaglie. Si parte dal borgo medievale di Ginosa circondato per tre lati dalla gravina, e si viaggia verso Laterza, centro di una importante attività di ceramica. Tra Castellaneta e Palagianello si avanza su una ciclabile creata sopra un antico ponte ferroviario con un profondo solco al di sotto.
La meta successiva è il Parco delle Terre delle Gravine, 28.000 ettari fatti di profonde gole rocciose di origine carsica, grotte incastonate nelle gravine, ma anche villaggi rupestri, chiese, cripte e santuari. Se non volete fare tutto il percorso in bici, ci sono collegamenti ferroviari e il servizio di trasporto bici.
Tra le perle di questa terra a quattro chilometri da Ginosa, si trova il Parco Archeologico di Santa Maria Dattoli: un primo nucleo è composto dall’area attorno alla chiesa medievale, dimora dei monaci benedettini, dove si trova anche l’abside della chiesa paleocristiana, mentre in un secondo nucleo è stato portato alla luce un ninfeo romano, risalente al II secolo avanti Cristo.
Le splendide maioliche bianche lucide e decorate in blu e giallo, non sono le uniche meraviglie di Laterza che si sviluppa tra le mura del castello e le profondità della gravina.
A Castellaneta, città natale del mito del cinema muto Rodolfo Valentino, si può fare un tuffo nel passato tra le oltre cento masserie nella campagna circostante o tra gli insediamenti rupestri.
A Mottola le Grotte custodiscono chiese rupestri tra cui quella di Santa Margherita e di San Nicola, quest’ultima con le sue icone e gli affreschi è definita la “Cappella Sistina della civiltà rupestre”.
Sono a Crispiano le Grotte Vallonee, un tempo rifugio dei monaci basiliani in fuga dalle persecuzioni, furono poi trasformate in abitazioni per i braccianti. Anche qui il territorio è costellato di masserie, alcune fortificate per proteggerle dalle invasioni piratesche.
Oltre alle terrecotte multicolori a Grottaglie si può ammirare un complesso produttivo risalente al V secolo, l’Ipogeo dei Paolotti, scavato nella roccia, presenta una macina di pietra, mangiatoie e pozzetti per la raccolta dell’olio.
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